TO DO TIME - 1


TO DO TIME

LabIV  2018, Professor Antonino Saggio



IL ROCKEFELLER CENTER A NEW YORK, (1928-39 e 1957-74)





"Per la patria del capitalismo si propone un’architettura non più storicista, come ancora negli anni venti si continuava a realizzare, per esempio la sede prestigiosa del giornale “Chicago Tribune”, oppure decorativa come l’Art-Decò con cui si realizzavano anche poderosi interventi come il Rockefeller Center a New York, ma astratta, meccanica, asciutta e pura. Il vetro e l’acciaio diventano il simbolo del nuovo stile che funziona bene anche perché è più economico, più efficiente dei precedenti. Il valore dello stile, nel paese del business, passa al primo posto rispetto ai contenuti. Ed è perseguito anche in quanto internazionale e rappresenta implicitamente la libertà di imprenditoria e del mercato.(1)

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CASA DI GEHRY, FRANK O. GEHRY, SANTA MONICA, 1978






"La casa in stile olandese di Santa Monica di Gehry che abbiamo visto nella parte precedente (FIG. 313) potrebbe essere assunta a prototipo di un sentire convenzionale. Il suo essere avvolta con i materiali di scarto dei backyard e investita di forze e forme derivate da tutt’altro mondo espressivo conduce a un esito che modifica (decostruisce) il significato delle icone tradizionali e convenzionali: la poetica del grazioso americano muta in un estetica del casuale, l’ordinato assemblaggio del ballon frame esplode nei contrasti dei materiali, il tradizionale senso – importantissimo nel mondo anglosassone – del fronte e del retro (l’uno formale e omologante, l’altro informale e idiosincratico) si ribalta. Il vecchio, il preesistente, la norma classica e convenzionale non si annulla, ma cambia completamente di significato.(2)

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THOM MAYNE, MORPHOIS, UFFICI CALTRANS, LOS ANGELES (INSTALLAZIONE DI KEITH SONNIER), 2001-2004









"Si è circondati da schermi. Sia quelli televisivi, che diventano sottilissimi, sia da quelli dei PC, telefonini, navigatori, lettori di musica, videocamere, fotocamere eccetera. Questa onnipresenza dello schermo determina nell’ abitante della città una condizione di avvolgimento, se non di bombardamento, da schermo e una condizione appunto strutturalmente digitale...(3)

                                                          
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(1)  Antonino Saggio, "Architettura e modernità: dal Bauhaus alla rivoluzione informatica", Carocci, 2010

(2)  Antonino Saggio, "Architettura e modernità: dal Bauhaus alla rivoluzione informatica", Carocci, 2010


(3)  Antonino Saggio, "Architettura e modernità: dal Bauhaus alla rivoluzione informatica", Carocci, 2010






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